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62. GLI SCANDALI

16/06/09

Nel nome della terza Sephirah, Biynah, compaiono le due lettere che in ebraico significano «figlio»: BN. E infatti uno dei compiti che la tradizione attribuisce ai Troni è proprio quello di individuare coloro che saranno i vostri genitori. Certo, è ben chiaro il senso simbolico: dicevamo la scorsa puntata che questi Angeli ti insegnano acapire da cosa derivino le cose, i fenomeni, i fatti del mondo, e dunque a «trovare i genitori», le origini, le cause di tutto. Ma non avviene mai che il contenuto di un simbolo annienti la sua forma: e siete perciò liberissimi di immaginare che, proprio quando soggiornavate in Biynah, i Troni nelle loro maestose vesti grigio-mercurio (tale è il loro colore) scelsero insieme con voi la donna e l’uomo da cui poi voi sareste nati, E NON SARETE LONTANI DAL VERO. Poi, naturalmente, si sarebbe trattato di farli incontrare, conoscere, andare d’accordo quanto bastava – ma a questo avrebbero provveduto gli Angeli di altre Sephiroth più vicine alla terra. Ai Troni importava soltanto il piacere della pianificazione, il progetto di una B adeguata alle vostre future caratteristiche…

Non deducetene tuttavia che i Troni – e i loro «protetti» – siano particolarmente legati ai valori coniugali, alle famiglie ben compatte. Tutt’altro! In primo luogo, chi ha mai detto che occorra per forza una famiglia rispettosa delle istituzioni, per mettere al mondo un nuovo individuo? La storia sacra è, viceversa, piena di personaggi illustri nati e cresciuti al di fuori dei vincoli famigliari tradizionali: da Mosé, a Salomone, fino allo stesso Gesù, il cui babbo notoriamente non era il falegname Giuseppe.

62_ScandaliIn secondo luogo, vi ho già detto della tendenza alla disobbedienza, che è specifica di questa Sephirah. E i «protetti» dell’Angelo di oggi – disobbedientissimi! – hanno appunto nei rapporti sentimentali e sessuali uno dei loro prediletti territori di irregolarità. Nel loro ritratto spiego che sono portati agli scandali, cioè a creare addirittura imbarazzo con i loro comportamenti. È male ciò? Secondo le traduzioni consuete dei Vangeli è assai riprovevole: se avete a casa un’edizione delle Scritture potete infatti leggere questo passo molto minaccioso:

È inevitabile che avvengano gli scandali; ma guai a colui per il quale avvengono! Sarebbe meglio per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino, e che fosse gettato in mare, piuttosto che scandalizzare uno solo di questi piccoli.

Luca 17,1-2

Ma badate, è un grave errore di traduzione. Nel testo greco la parola «scandalo» è skandalon, che significa non già «comportamento contrario alla morale corrente» bensì «insidia, tranello, trappola». Quelli con cui Gesù se la prende qui, dunque, non sono gli irregolari, ma i falsi maestri, i mascalzoni che ingannano chi si fida di loro – ivi compresi quelli che hanno tradotto così male un testo che in greco era tanto chiaro. Quanto invece agli«scandali» come li si intende di solito, sapete bene che Gesù non ha mai smesso di provocarne per tutta la sua vita pubblica, da quando rovesciò i tavoli dei cambiavalute nel Tempio fino a quando prese Maddalena come discepola prediletta. In un altro passo di Luca si legge:

Se ne andava predicando. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti maligni e da varie infermità: Maria di Magdala, Giovanna moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che si aiutavano con i loro beni.

Luca 8,1-3

Notate che quella tale Giovanna era moglie – e non vedova o ex moglie – dell’amministratore di Erode: ma seguiva Gesù, e non occorre grande perspicacia per accorgersi che l’intento dell’evangelista, qui, era di far notare un comportamento che chiunque all’epoca avrebbe considerato compromettente. Per non parlare poi delle critiche dei farisei:

«Perché il vostro Maestro è sempre a tavola con pubblicani e peccatori?»

Marco 2,16.

Se il Natale non fosse il 24 dicembre, Gesù potrebbe benissimo esser nato in questi giorni di giugno, sotto l’Angelo di Superman e dei moralmente insopportabili.

Continua..