Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

12.ADAMAH

16/10/08

Per tornare alla lettera H, vi segnalo un punto importante della Bibbia, che nelle traduzioni va inesorabilmente perduto e anzi produce spesso equivoci: la parola «suolo».Yahweh, dice la Genesi, «plasmò l’umanità con la polvere del suolo»; poi decretò che l’umanità dovesse «lavorare il suolo con il sudore della fronte». Vi leggiamo anche che Caino era «un servo del suolo» (e ciò fa ritenere a molti che fosse un contadino); e anche Noè, dopo il Diluvio, fu «lavoratore del suolo». E uno splendido profeta scriveva: «Non sono un profeta: sono un lavoratore del suolo, ad esso mi sono dedicato fin dalla mia giovinezza» (Zaccaria 13,5). Di certo avrete intuito che non può trattarsi, qui, di semplice agricoltura. La parola che viene tradotta «suolo» è infatti in ebraico ’adamah, e indica un concetto vertiginoso. Il significato di ’adam lo conoscete già: è la conoscenza, o la mente, così come essa può agire al di qua dei propri limiti. La ’adamah è appunto ciò che vi è al di là di quei limiti: sono i territori che alla nostra mente (’adam) sono ancora invisibili (H). È il tuo, il nostro Aldilà, di cui la Tavola Ermetica dice: «Il caso non esiste: è solo il nome che si dà alle leggi che ancora non si conoscono». Da questo Aldilà, da una H, dunque, vengono plasmate l’umanità e la nostra mente cosciente. E AdamoCainoNoè,Zaccaria lavoravano per conquistare lembi di questa ’adamah. Soltanto lì noi possiamo continuare a crescere. Lì conduce ogni passo in avanti della nostra evoluzione: a una H che ti si rivela, e di là della quale la ’adamahcontinua poi ad estendersi sempre nuova, sempre in attesa.

continua..

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