Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

255. IL GUERRIERO E LA PAURA DI AMARE

Desidero parlarvi d’amore, di quel mistero a cui ogni essere umano anela con tutto se stesso, che nella storia è fonte d’ispirazione degli artisti, che viene cantato e celebrato in ogni manifestazione della vita e che rappresenta il nucleo delle religioni. Tutti ne parlano come se lo conoscessero, palpitano per esso, soffrono, lo chiedono persino a Dio… eppure lo temono quando ne sono toccati.

L’amore in realtà non è un sentimento o un’emozione, ma è la qualità della nostra natura essenziale. Il nostro essere animico è amore nella sua sostanza. Ma proprio per questo motivo, la potenza di questa Forza non riesce a essere contenuta nella nostra struttura dell’ego. L’ego è terrorizzato dall’amore perché vive nei suoi confini, nelle sue menzogne, nelle sue richieste narcisistiche, nella sua gonfia importanza, mentre invece l’amore non ha limiti né confini. L’Amore fa scoppiare l’ego, rappresenta la sua morte.

L’uomo è un infinito racchiuso in una forma ancora imperfetta, incapace di manifestare la gloria dell’anima. Dentro di sé ognuno ha questa potenza, ma la struttura della personalità è una prigione per la stragrande maggioranza degli uomini. Finché il nostro ego è così irrigidito non sostiene una energia così potente.

Il guerriero non è diverso dagli altri, ma è consapevole della propria gabbia e si confronta continuamente con la sua paura d’amare. Egli sente il contatto con il suo nucleo d’amore e dedica tutta la sua vita a rendere la sua personalità sempre più capace di esprimere questo nucleo. Questo è il suo dramma, assaporato giorno dopo giorno. Ma non si arrende e fa della sua vita una continua ricerca d’amore, sapendo che questa ricerca non si svolge all’esterno, ma che l’arena è il suo carattere, con le sue paure, i bisogni e gli attaccamenti.

Mio Signore, fa’ che la forma che ho adesso sia sempre più capace di accogliere ed esprimere l’essere d’amore che già sono.

Questo è l’augurio per il nuovo anno, amici guerrieri.

Roberto Maria Sassone

 

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