Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

156. PERSONE DI SOLUZIONE

25/09/14

Caro viandante che mi leggi,

rientrati dal periodo estivo, tutto è tornato al suo ritmo: il traffico, gli orari da rispettare, gli appuntamenti, la scuola, il lavoro, gli impegni della famiglia. Abbiamo avuto una estate stranissima, naturale (o forse no), proseguo di un inverno anomalo, fin troppo caldo. L’estate che ci è stata offerta quest’anno ha annullato quasi del tutto – e praticamente in tutta Italia – il sole, offrendo spesso cieli nuvolosi, intercalati da piogge, grandine, temporali molto forti. Temperature in genere medio-basse, con qualche piccola puntatina di quel che avrebbe dovuto essere un caldo estivo.

Le persone tendono a essere sedate, rabbiose, alterate, e questo è da osservare. Oltre alla crisi generale, che dilaga con forme-pensiero che distorcono quella che dovrebbe essere una rinascita, una spinta a produrre e comportarsi in modo costruttivo e nuovo, sembra che sia venuto a mancare anche il sole.

Caro viandante, hai mai provato a tenere una piantina in casa, con le persiane abbassate per metà, per due o tre mesi? Puoi immaginare cosa accade? Io l’ho fatto! Le foglie, via via, in assenza di luce, iniziano a perdere pigmento, passando da un verde acceso a un verdino, poi verde-giallo, fino a sbiadire, diventando albine. Anche se la piantina veniva regolarmente innaffiata, non riusciva a nutrirsi mai davvero, non riuscendo, in mancanza di luce, ad attivare il processo clorofilliano. A poco sarebbe servito dare ricostituenti alla pianta, farle ascoltare musica, inviarle amore. La piantina avrebbe solo allungato i suoi tempi di agonia. C’era una sola cosa da fare: aprire le imposte! Cosa che naturalmente feci.

Questo esperimento fatto almeno sei-sette anni fa, mi tornò alla mente proprio questa estate, notando l’assenza del sole, e la fitta coltre di nubi a mo’ di tappeto a “doppio ritorto” che presenziava nei cieli per mesi. Persino mia figlia, dall’alto dei suoi undici anni, ha notato che, senza sole, le persone sono tristi, hanno meno voglia di fare, sfinite, poco attive.

Il fenomeno del controllo del clima ormai non è più tanto occulto, eppure sono numerose le persone ancora inconsapevoli. Mi è addirittura capitato, postando articoli inerenti al controllo del clima sulla mia bacheca di Facebook, di venire tacciata per allarmista che crea paura nelle persone.

Ora, se non si conosce qualcosa, non significa che non esista! I cieli irrorati giornalmente (con scie rilasciate dagli aerei, e che si allargano fino a formare strani manti nuvolosi) sono un fenomeno ormai visibile da tutti, o meglio da chi vuol vedere. Una decina d’anni fa avevo persino partecipato a una raccolta firme che fu portata in parlamento dal ministro Ruzzante, senza ottenere nulla, nessuna spiegazione. In questo momento non so perché alcune persone dovrebbero essere interessate a oscurare i cieli… o forse potrei saperlo?

Quello che posso dare come consiglio a chi mi chiede “ma tu come fai?”, è usare rimedi per ovviare almeno gli effetti. Non so te, caro lettore, ma io ho trascorso i mesi di luglio e agosto costellati da mal di testa “fotonici”che non passavano con niente e che persistevano per giorni. Ora sto usando cicli di zeolite, mi sembra stia funzionando, e li alterno a cicli in cui assumo spirulina. Esistono inoltre sistemi molto interessanti che si creano con cristallo ialino e alluminino. Ancora una volta la rete offre molto, e di tutto, per chi vuole approfondire; va sperimentato.

In questo momento non saprei come fermare questo processo del controllo dei cieli e del clima, ma possiamo essere uniti e cercare soluzioni, invece che arrabbiarci e sbranarci a vicenda. Se c’è una difficoltà, l’utile risulta l’alleanza, non certo l’isolamento o lo scherno verso chi sta cercando soluzioni.

Percepisco molte persone “incattivite”, arrabbiate con i politici (ne hanno tutte le ragioni), con la Sanità (che è composta anche di persone che ci lavorano, e non sono solo un nome su un documento! Alcuni sono davvero in gamba, e molti cercano di fare del loro meglio in una condizione di grossi tagli del personale).

Il lamentarsi non farà funzionare meglio le cose. Risulta necessario cambiare strategia.

Ogni giorno esistono persone di soluzione che trovano nuovi modi per risolvere vecchi problemi.

Ogni giorno esistono persone che inventano nuovi mezzi per vivere meglio.

Ogni giorno esistono persone che migliorano l’efficacia del nostro lavoro, e spesso, non sapremo mai i loro nomi!

Esistono persone di soluzione.

Puoi scegliere se essere anche tu un uomo che incrementa il problema o che rinforza il gruppo di eroi che trovano rimedi ai mali del mondo.

C’è da riflettere!

Monia Zanon

 

Credit Img..

1 commento su “156. PERSONE DI SOLUZIONE”

  1. Cara Monia, è vero, da un pò di tempo anch’io mi sento frastornato, confuso, a volte assente, deconcentrato. Qualche tempo fa sostenevo di essere metereopatico, adesso, ricordandolo, ci rido sopra perchè so che non dipende da me, ma da quello che tu descrivi perfettamente come la conseguenza delle manipolazioni atte ad elterare gli equilibri naturali, biologici. Consapevole di questo, mi sto sforzando, ma non sempre ci riesco, ahimè. Soprattutto al lavoro, infatti, devo remare con tutte le mie forze controcorrente, per invertire il trend comportamentale fortemente negativo di buona parte dei colleghi di lavoro, sempre lamentosi (non sanno bene cosa vuol dire lavorare davvero), catastrofisti o semplicemente menefreghisti. Ma sto imparando, nel mio piccolo, a diffondere sentimenti opposti a questi atteggiamenti: ascolto, condivisioni positive, tenerezza e amore. Vedo già i primi risultati, dopo questi pochi giorni di Scuola. Già, perchè mi rivolgo soprattutto ai ragazzi, che sono più disincantati di noi adulti, loro infatti pensano a stare bene, divertirsi, fregandosene della politica e di tutti i problemi che abbiamo noi. Mi ritrovo infatti a parlare con loro, chiedere com’è andata questa estate anomala, e vedo che si intrattengono volentieri, probabilmente hanno voglia anche loro di trovare qualcuno che li ascolti. Sono contento di questa fase della mia vita, e questo lo devo anche a te, cara e dolce Monia. Grazie, a presto.

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