Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

20. IO SONO UN DONO PREZIOSO

Con la tecnica meditativa denominata “Theta Healing”, possiamo ripercorrere il periodo dal concepimento alla nascita, e vedere come ha avuto inizio la nostra vita con l’obiettivo di riportare Amore là dove non ce n’è stato. Come è iniziata la nostra esistenza? Quali sentimenti hanno accompagnato il primo battito del nostro cuore e i nostri primi respiri? Il periodo che va dal concepimento alla nascita sembra già essere responsabile di importanti emozioni che si depositano nell’inconscio e che poi, non viste, agiscono sulla nostra personalità a nostra insaputa.

Molti di noi sono stati concepiti ‘per errore’, cioè senza una vera e propria pianificazione, cosa che può aver comportato nei genitori una sensazione di forte smarrimento, che oggi sappiamo essere trasmessa dalla madre al feto. Il bambino potrà così sentirsi “un errore” e potrà avere la percezione di non essere “voluto” e, da adulto, tenderà ad estendere questa sensazione anche alle altre relazioni importanti della sua vita. “Non sono voluto”, “non ho il diritto di essere qui”, “sono fuori posto“… saranno sensazioni che diverranno familiari – al bambino prima e all’adulto poi – naturalmente non con questa chiarezza di contenuti, ma sotto forma di sensazioni di disagio, non meglio identificate.

Altri, pur “voluti”, involontariamente deludono le aspettative dei genitori nascendo con il “sesso sbagliato”, sono femmine invece che maschi o viceversa. Alla nascita questo “errore” viene percepito dal bambino, depositato nell’inconscio e spesso rimosso, ma continuerà ad influenzarlo nel suo percorso. Il bambino potrà cercare di “correggere l’errore” durante la vita, e potrà avere difficoltà a vivere pienamente e positivamente la sua femminilità o la sua mascolinità, tendendo in alcuni casi ad interpretare un ruolo proprio dell’altro sesso, nell’inconscio tentativo di accontentare i genitori.

Potremmo descrivere infinite altre varianti che, causando emozioni negative nella madre, possono causare squilibri nel feto: contrasti col partner, violenze subite, malattie sopraggiunte di uno dei due genitori o di un parente stretto, lutti, difficoltà economiche, difficoltà organizzative (casa, lavoro, ecc.). Tutto contribuisce a far sentire il feto o il neonato un “problema” invece che un “dono”, e questo influenzerà la sua vita per il resto dei suoi giorni. Noi siamo “un dono” ed è importante che ci sentiamo tali; se questo non sta avvenendo è bene che iniziamo a riconsiderare il valore e il significato unico che la nostra presenza ha nel mondo: valore e significato che hanno a che fare con la missione della nostra anima e che abbiamo il dovere di individuare ed esprimere.

Continua

RIPROGRAMMARE IL PASSATO

 

http://youtu.be/8QUVxQwSin8..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lascia un commento con Facebook