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3. L’EROS DELL’ARANCIONE

26/03/15

Il secondo gradino dell’evoluzione della coscienza individuale in chiave cromatica è simboleggiato dall’arancione. Se il rosso, da cui “emerge” grazie alla sovrapposizione del giallo, rappresenta la vita, l’arancione esprime la vitalità, la potenza creatrice della vita: sul piano materiale si manifesta come energia sessuale, mentre sul piano psicologico pone le basi dell’io.

Questa straordinaria sinergia fisica (rosso) e mentale (giallo) accende il primo bagliore, caldo e irradiante, della conoscenza del mondo e di se stessi. La spinta istintiva dell’Eros, infatti, apre il sipario del “mondo esterno”, dell’esperienza relazionale, dove “l’altro fuori di sé” simboleggia “l’altro dentro di sé”, cioè il nucleo della dimensione interiore che si va formando.

A questo stadio iniziale è inevitabile che l’altro funga da specchio, perché la corrente straordinaria delle emozioni che affiorano dal profondo e le dinamiche insite nella relazione costituiscono un’autorivelazione, anche se accompagnata da un lento processo di consapevolezza.

L’io personale si costituisce così nel rapporto duale con l’altro e in particolare nell’esperienza dell’innamoramento, termine che giustamente non significa amore, bensì ingresso nell’amore. Alla forza genetica si unisce l’energia mentale, all’istinto la facoltà ideativa, quindi la tendenza a idealizzare, a fantasticare: ne deriva un entusiasmo vitale straordinario.

L’essenza simbolica dell’arancione è dunque la gioia. È lo stadio in cui la vita attraverso l’individuo (o, viceversa, l’individuo attraverso la vita) prende coscienza della propria forza, delle sue meravigliose potenzialità. Nella cultura cinese e giapponese è il colore dell’amore e della felicità. Simboleggia il sole nascente, quindi la crescita e la fertilità, il piacere sensuale, estetico e creativo. La sua ricchezza è tale che bene si addice sia al tradizionale abito di Dioniso, voluttuoso dio della forza generatrice della natura, sia all’austera tonaca del monaco orientale.

Infatti l’energia dell’arancione svolge una funzione liberatoria sul piano fisico e mentale: libera dai condizionamenti del passato, dalle inibizioni, dai timori e dai preconcetti, generando fiducia nella vita e in se stessi. Non a caso lo stesso Dioniso, poi identificato con Bacco, il dio del vino, ebbe il soprannome di Libero, perché liberava gli uomini dagli affanni.

chak2Il concetto di dualità costituente l’io, cioè il formarsi dell’identità personale attraverso il rapporto con gli altri, è associato al secondo chakra, Svadhisthana («La propria sede»), caratterizzato dal prevalere del colore arancio, in corrispondenza al plesso sacrale (regione pubica). Sede, secondo la tradizione, dell’io personale, è il centro dell’energia sessuale e del potere creativo. Nella cornice del loto si inscrivono altri due loti circolari, di cui il minore ha i petali rivolti verso l’interno, a indicare la sede dell’inconscio, simboleggiato anche dall’elemento acqua (come nella moderna simbologia psicanalitica) e dalla luna crescente, che allude all’inizio dell’introspezione e dell’interiorità.

Nello spicchio di luna è rappresentato il makara, favoloso mostro marino di grande rilievo nella mitologia orientale: esso è il signore delle acque, quindi della vitalità e fecondità, ma la sua presenza può essere anche insidiosa e pericolosa, ad indicare il rischio di essere divorati dalla violenza degli istinti che si agitano in quel centro, se non saggiamente incanalati e governati.

Dal punto di vista fisico l’arancione è energetico: meno eccitante del rosso, stimola il battito cardiaco senza alzare la pressione e favorisce la respirazione profonda. Ha effetti benefici sulla tiroide e sulla milza, sui processi digestivi, sulla sessualità e sulla crescita. È antianoressico, stimolando l’appetito, e dà una buona “carica” a chi si sente svogliato al mattino.

Dal punto di vista psicologico genera allegria, ottimismo, voglia di vivere e fiducia in se stessi. Perciò è un ottimo rimedio contro depressione, apatia e pessimismo. Indossato, favorisce l’attività e il buon umore ed esprime una sana affermazione dell’io. Per i suoi effetti dinamici può essere utile sulle pareti di un luogo di lavoro, meglio ancora in salotto, perché stimola socievolezza ed estroversione.

 

Visualizzazione sinestetica dell’arancione

Cari amici, se state praticando con piacere l’esercizio preparatorio (Il vortice dei colori), di cui sarebbe utile tener presente lo schema colori-chakra, e avete sperimentato l’esercizio sul rosso (Respirazione cromatica), vorrei proporvi ora la benefica energia dell’arancione per mezzo di un’intensa visualizzazione che impiega anche i sensi del tatto, dell’odorato e del gusto, così da far scendere in profondità e conservare la gioia che potete regalarvi ritagliandovi uno spazio sacro nell’arco della giornata. Se non vi è possibile usarlo come “carica” al mattino, utilizzatelo con calma prima di andare a dormire come tecnica di rilassamento e preparazione alla “ricarica” del sonno.

Seduti, appoggiati al muro, colonna vertebrale diritta (un piccolo cuscino all’altezza dei reni può favorire la posizione corretta), gambe incrociate o allungate, mani appoggiate in grembo (la destra, aperta verso l’alto, nel palmo della sinistra), spalle e braccia rilassate, capo lievemente inclinato, occhi chiusi. Concentrazione sul respiro. L’esercizio permette un’esperienza intensa delle proprietà dell’arancione tramite il succedersi delle visualizzazioni e l’impiego dei sensi. Durata: 10 minuti. 

1) Mi immagino seduto all’ombra di un albero dai grandi fiori arancioni, con la schiena ben diritta addossata al tronco. Sono immobile e tranquillo nella fresca ombra.

albico12) Respiro profondamente e porto l’attenzione al palmo della mano destra, che posa nella sinistra: qui avverrà la “materializzazione” del mio pensiero. Resto in attesa, concentrato.

3) Ora visualizzo nelle mie mani una bella albicocca matura.

4) Ne percepisco con le dita la morbida consistenza.

5) Inspirando, porto lentamente l’albicocca alla bocca (accompagnare la visualizzazione con il movimento reale delle mani) e ne aspiro l’intenso profumo.

6) Assaporo l’albicocca a piccoli morsi, mastico lentamente la tenera e dolce polpa, la gusto con vero piacere. (un attimo di apnea e di profonda concentrazione)

7) Espirando, riporto lentamente le mani in grembo.

8) Dissolvo l’immagine. (breve pausa)

9) Mi preparo a una nuova visualizzazione.

alba

10) Ora osservo lo specchio incolore di un lago circondato da colline ancora addormentate nella notte: è l’alba, e d’improvviso il cielo si colora di arancio e il lago incomincia a riflettere la luce. Tutto si tinge di una dolce luce arancione, che irradia l’energia di un nuovo giorno.

11) Una brezza leggera mi accarezza il volto e i capelli.

12) Osservo questo scenario simile a un inno radioso.

13) Ora faccio un bel sorriso. Appoggio il capo all’indietro e mi rilasso.

14) Qual è il mio principale motivo per essere riconoscente alla vita?

15) Respirando dolcemente, mi godo la gioia della gratitudine. (pausa)

16) Inspiro profondamente ed espirando dissolvo l’immagine.

Se avete tempo a disposizione e l’esercizio ha generato un senso di pace e di benessere, restate seduti ancora un po’ prestando attenzione alle sensazioni che state provando oppure seguite con calma il flusso di immagini e di pensieri che si è attivato.

Che possiate gustare e irradiare intorno a voi la luce arancione della gioia! Arrivederci al prossimo mese.

Cesare Peri


 

Cesare Peri è autore del libro Meditazione Sui Colori (Anima Edizioni). Acquistabile  anche online a questo link.

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